sabato 23 agosto 2014

L'arte come orizzonte multiplo


L'impatto con una qualsiasi nuova espressione artistica è soprattutto l'opportunità di un orizzonte nuovo e inesplorato. Una nuova ed eterna prima visione, irripetibile e sempre fresca a ogni nuova proiezione. Ma oltre quest'orizzonte potrebbe essercene ancora un altro, con la sua pulsione di luce e dietro un altro e poi un altro ancora, all'infinito.
Non c'entrano numeri, misurazioni, strutture, standard di eccellenza e confronti, ma solo il nitore di una linea pura e ancora umida, dove ritrovare o ritrovarsi in una certa traiettoria  di alleanza luminescente e mai solcata, reale, anche se forse non la si raggiungerà mai. Questo approccio con la possibilità di quest'eterna Orplid impalpabile, che un intento artistico concede e nega nello stesso tempo, è una delle condizioni che lo distinguono dai costrutti più razionali e definiti: il mistero luminoso di quell'orizzonte multiplo, ma anche la sua ricchezza intriseca e nutriente, quanto mai precisamente quantificabile che ne dilaga.

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