mercoledì 28 settembre 2016

Riflessioni sparse sul senso della pubblicazione, dell'autopubblicazione e della non pubblicazione (parte VII)


Riordinando adesso le varie idee che ci siamo scambiati nel corso di questo piccolo viaggio, se una di queste sere riuscirò a sorseggiarmi una birra con il caro e fatidico scrittore X, ascoltando le sue sfuriate o lamentele sulla scrittura o sulla pubblicazione e argomenti affini, io gli direi, con grande calma e semplicità qualcosa del genere, che può sintetizzare meglio il mio pensiero e il mio sentimento in questa dirittura di arrivo e che condivido con voi:
"Mio caro amico scrittore X, goditi ancora la tua scrittura, in tutte le possibili condizioni, senza esclusione di colpi, a partire dalle piccole cose. Come se fosse il tuo primo segno, tracciato nel tuo primo giorno di vita. Goditi il freddo del mattino sulla faccia, quando apri la finestra e cominci a tracciare un tuo primo pensiero. Una linea di pensiero, anche molto elementare, non cambia, se davvero ti rappresenta per quello che stai avvertendo in quell'istante di te e attraverso di te, avrà e incontrerà la ribellione della sua adolescenza e la pienezza e la stabilità della sua maturità, potrai scommetterci. Anche in una parola può nascondersi un pensiero da tracciare, un pensiero limpido e umano, dove si concentri e si consacri il clima preciso di quel giorno, che non ritornerà più, con la sua freschezza e verità, ma anche con tutte le ombre della notte passata e con tutte le possibili condizioni che ne hanno favorito la traccia sul bianco e la rottura improvvisa del silenzio. I rumori della strada, le luci che vedi dalla tua finestra, la voce di qualcuno che chiama, la sirena di un antifurto, una palla azzurra che rimbalza. Quella linea tracciata sarà già un miracolo, un compimento che ti fa vivo e che ti migliora e che ti fa umano, testimone di una civiltà, dove questo segno che hai tracciato è frutto di sentieri, di lunghi viaggi, di secoli, di mari profondi e in tempesta, come di dolori e di iniziazioni a grandi misteri, ma soprattutto di libertà. Il dono di poter condividere questo tuo segno, con questo tuo mattino, con tutta la sua unicità, con gli spazi che ti sono consentiti è una prova del tuo essere libero, nell'esercizio delle tue emozioni attraverso i segni del tuo linguaggio. Serbare nel cuore il momento, l'intimità del tormento del segno è già un grande viaggio. Da quel rigo, qualsiasi cosa accada, ti rimarrà la pienezza dell'esperienza e la tenerezza del sogno, con la sua innocenza creativa e insieme il suo piccolo inferno. La sua purezza e l'aria di quel mattino, quella stessa, sulla tua faccia, quando lo rileggerai, semmai di sera tardi, mio caro scrittore X, quando quella stessa finestra aperta sarà chiusa o darà sul buio. O anche dieci anni dopo, mentre tua figlia ti sputa un biscotto sul tappeto. Occupa, mio caro amico, tutti i luoghi dove puoi esprimere il tuo pensiero e il tuo amore profondo per questo pensiero, dove puoi tracciare la tua linea, in un comportamento inclusivo, tipico delle dinamiche espansive della vita e della tua epoca, dinamiche che si muovono e maturano solo sull'apertura e sullo scambio. Il giudizio o il pregiudizio degli altri non sarà mai occasione di crescita quando parte da un partito preso, da una prospettiva a volte spocchiosa, che avrebbe da ridire per qualsiasi passo tu facessi o non facessi. Ci sono persone che ti giudicano e che ti giudicheranno sempre. Se occupi la zona A, ti chiederanno perché non la B. E viceversa, se occupi la zona B rispetto alla A. Potresti occuparle entrambe, fino a quando qualcuno non ti chiederà perché non la zona C. Mio caro amico e scrittore X,  se si dovesse tener conto di tutto quello che molti pensano sulle nostre scelte, allora non si muoverebbe più un passo. Non si possono accontentare tutti, né con la scrittura né con la politica, né con la musica, né con la pittura né con tanto altro. Ma anche se questo avvenisse non sempre sarebbe un bene. Riempi di aria le cose che fai, ma cerca di rispettarti e di valorizzarti attraverso, cercando di preservarne in primo luogo la dignità e il loro valore, la purezza e l'unicità di quello che tu senti sia il loro valore. L'assoluta dignità, questo aspetto è molto importante. Quando si ha rispetto e dignità per un proprio percorso, questo fattore potrà aprirti un mondo e giustificare tutti i tuoi luoghi, i tuoi passi, – anche quelli falsi – come le tue scelte.  Uno scrittore sensibile dei propri limiti, potrà essere dovunque e fare tesoro in qualsiasi luogo e in qualsiasi circostanza delle sue esperienze e del suo talento, se avrà con sé consapevolezza della sua storia, come della sua cultura e della sua profonda spiritualità. 
Mio caro amico, credo che ci siamo detti quasi tutto. Si è fatto molto tardi. La birra era molto buona. Sarei felice di leggerti, un giorno, in qualsiasi formato o condizione, quello che conteranno saranno le tue parole, il loro ardore e non soltanto la loro confezione. Fammi sapere delle risposte dei tuoi editori, mi raccomando. Contina a inviare alcuni lavori, continua a condividerli, allo stesso modo continua anche a trattenerne altri nella tua officina "incantata", in buona penombra, appena ventilati, o al limite a scambiarli con me, portandomene qualche assaggio, semmai in un nostro prossimo incontro e non dimenticare di condividere e fare vivere gli scritti che ritieni pronti negli spazi che il tuo tempo, il nostro tempo, ci consente. Nessun artista potrà mai maturare ignorando le dinamiche, pur se complesse e controverse, del suo tempo, che rappresentano anche la sua voce, la sua storia, il suo passaggio vivo nella sua epoca, che è l'unica che ha e che gli è concesso  vivere, nel bene e nel male. Non escludere mai nulla dai tuoi orizzonti: includi, giudica poco e dormi bene, signor X, che stanotte c'è un cielo bellissimo. Direi per passeggiare, più che per scrivere... mio caro signor X. Quale cielo sarebbe mai stato più adatto per chiudere questa scorsa di riflessioni e salutarci, almeno per ora, così? Con un piccolo buona fortuna?".
Grazie a tutti dell'ascolto.
Luigi Salerno











0 commenti: