mercoledì 1 febbraio 2017

Febbraio: impromptu


Il mese tace al mattino di una sua fine, già dal suo primo spasmo di vita. Il cielo ancora plumbeo, ma con fette sbiancate di azzurro e di Carnevale, che ispirano ancora un discreto appetito di fresco e di vacanza. 
Sembra domenica. Il silenzio di un giorno feriale a volte si mischia con quello di un giorno di festa o anche solo di morte. Chi lavora, dorme o muore bene a volte ha dentro lo stesso silenzio rupestre di febbraio. Come quello di chi pesca la sera, col tempo cattivo. La stessa macchia di vino rosa al viso, di quella versata con un braccio sulla tovaglia scozzese della trattoria. Una lieve ruga d'ansia al centro del mento, che forse non è ancora un taglio.
























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