lunedì 13 marzo 2017

Senza luce

Dalle cinque della domenica di ieri, siamo rimasti senza luce. Nella mia strada, il mio palazzo insieme ad altri. Tutte le attività che si reggevano sulla corrente elettrica, sono state mozzate sul vivo, senza un preavviso o una possibilità di rimedio immediato. Forse alle nove, dicevano in giro, ma non vi erano prove o certezze sull'ora del ritorno. Dalle finestre di fronte un giallo fioco, surreale, ammantato di ombre. Una sera che si è posata nelle case a lumi di candele, con qualche visita fatta o ricevuta, per farsi compagnia, bussando alle porte accanto con le mani aperte, a volte con le nocche. Parole pronunciate con dolcezza, senza tempo. Ciascuno era verso l'altro, con un altro animo, come se dentro un altro secolo. 
Alle dieci della sera tutto l'incanto di penombra è svanito. È ritornata la certezza luminosa della realtà, ma non ha portato via la sensazione soffusa di quella breve privazione, che si è rivelata, nonostante tutto, un piccolo dono, per chi ha saputo coglierlo e ascoltarlo.








0 commenti: